Attività nautiche e marittime possibili a metà – Ancora limiti per il COVID-19

Attività nautiche e marittime possibili a metà – Ancora limiti per il COVID-19

Sono in tanti che in questi giorni, si stanno chiedendo, sopratutto nelle Città di mare, se sia possibile effettuare le attività nautiche per fini ludici, ovvero diportistici. Ovviamente tale domanda è frequente anche nei Comuni della Riviera Pontina.

Con il DPCM del 26 aprile 2020, all’art. 1.1 lettera f), è stata concessa la possibilità di poter praticare sport individuale all’aperto, nel rispetto delle distanze di sicurezza e distanziamento sociale.

Nel provvedimento normativo in parola, non è stato però specificato se per “sport” individuale possa essere ricompreso anche l’attività in mare.

Sono molti le attività marittime che vengono svolte in mare a livello ludico come a titolo indicativo: pesca non professionale con la barca, pesca non professionale da terra, pesca non professionale subacquea, nuoto libero, surf, kite surf, wind surf e similari, canoa, canottaggio, sci nautico, SUP (stand up paddle), uscite in mare con unità a motore, uscite in mare con unità a vela, trascinamenti con unità da diporto, ecc..

Di tutte queste attività nautiche, non si fa cenno nel DPCM. Ma nelle cosi dette FAQ rintracciabili nel sito del Governo – Presidenza del Consiglio dei Ministri, tali attività parrebbero essere possibili.

In realtà non è così, perché lo stesso DPCM, da la possibilità alle singole Regioni, ed in caso di mancata iniziativa, ai Comuni, di poter disciplinare in maniera diversa ovvero più restrittiva.

La Regione Lazio con propria Ordinanza in data 02.05.2020 pubblicata nel BUR Lazio, ha concesso esclusivamente lo svolgimento in forma amatoriale di pesca sportiva da terra in acque interne ed in mare (ndr: sempre esclusivamente da terra), è autorizzato lo spostamento nell’intero ambito regionale, al solo scopo di consentire il raggiungimento del litorale marittimo.

Resta inteso che tali attività sono consentite se non vi sono ulteriori restrizioni locali imposte dai Comuni territorialmente competenti.

A seguito delle riunione tenutasi in questi giorni presso la Regione Lazio, con i Sindaci dei Comuni del litorale laziale, e gli operatori del settore, nonché con il Comando Regionale della Guardia Costiera, sono state richieste linee guida uniformi al fine di non prevedere situazioni differenti in zone di mare limitrofe, come del resto sta già accadendo. Infatti il Comune di Ladispoli ha autorizzato tutte le attività nautiche, e quello di Latina e non solo, chiudendo le spiagge hanno permesso di fatto solo la pesca da terra non effettuata sugli arenili.

Si auspica con chiarimento in tal senso al fine di permettere agli utenti del mare di poter svolgere le attività avendo ben chiaro quali siano le regole a cui doversi attenere per non incorrere in sanzioni pecuniarie, da parte degli organi di controllo.


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